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Nannie Doss

Nannie Doss

Nascita: 1906
Morte: 1965
Nazionalità:
U.S.A. (Alabama)
Numero vittime: 12
Periodo attività: 1920-1953
Soprannome: La nonnina ridacchiante

     Questa è una storia che può sembrare assurda, ma è una storia vera. Questa è la storia della donna che le cronache ribattezzarono "The Giggling Granny", ossia la nonnina ridacchiante, per via del suo sorrisino ambiguo sempre stampato sul viso. Questa è la storia di Nancy Hazle, al secolo Nannie Doss (cognome del suo ultimo marito).
     Nancy Hazle nasce a Blue mountain, una piccola cittadina dell'Alabama da Loulisa e James Hazle. Era la primogenita di 5 figli (tre sorelle ed un fratellino). Cresciuta in un ambiente familiare composto da una madre premurosa ed un padre dal carattere collerico e severo, di cui Lou, come veniva chiamata la madre, era fortemente intimorita. L'infanzia di Nannie, come tutti la chiamavano fin dai primi anni di vita, non fu certo facile. La sua giornata cominciava all'alba, si recava a scuola, che si trovava a 5 chilometri di distanza, che Nannie percorreva a piedi. Al ritorno la aspettava il duro lavoro dei campi insieme al resto della famiglia e si concludeva con le faccende domestiche. Nel poco tempo libero che aveva le era anche proibito giocare o frequentare qualche amichetta.
     A 7 anni subisce un incidente che probabilmente cambierà Nannie nel carattere e nel temperamento. Successe durante un viaggio in treno che gli Hazle fecero per andare a trovare dei parenti lontani. Durante il viaggio, il treno fece una brusca frenata, Nannie cadde pesantemente sbattendo la testa contro un sedile e procurandosi una brutta ferita (ed una grossa cicatrice sulla testa). In seguito a quell'incidente Nannie soffrì di forti emicranie e svenimenti, che la accompagnarono quasi per . In età adolescenziale, come tutte le ragazzine inizia a sognare storie d'amore ed una vita felice con l'uomo dei sogni. I pochi momenti in cui non doveva lavorare nei campi li trascorre sfogliando riviste rosa che sua madre comprava o annunci per cuori solitari. Negli anni immediatamente a venire il padre però ostacola i suoi sogni e quelli delle sorelline che insieme a lei crescevano. Erano proibiti tutti i possibili incontri con i loro coetanei, erano proibite le feste in paese del sabato sera, era proibito per loro truccarsi, indossare vestiti che modellavano il corpo e acconciare i capelli. Il padre non ammetteva repliche. Sarebbe stato lui a scegliere il marito per ognuna quando ce ne fosse stato bisogno, ma fino ad allora si doveva lavorare nei campi. Ma Nannie non ci sta, e così comincia ad allontanarsi furtivamente di notte per frequentare i ragazzi del posto, con cui ebbe le prime esperienze sessuali. Era carina Nannie, con capelli neri e begli occhi scuri. Inoltre si concedeva facilmente ai ragazzi.
     Nel 1921, dopo aver trovato lavoro in un'azienda come operaia, presentò a suo padre un ragazzo, Charlie Braggs. Stranamente al padre piacque. In fondo era un bel ragazzo ed aveva un lavoro serio ed un grande attaccamento alla famiglia e soprattutto a sua madre. Dopo appena 4 mesi i due si sposarono e, nel giro di soli 4 anni, ebbero altrettanti figli. Ma non fu un matrimonio felice, almeno per Nannie. Dopo un padre padrone dovette fare i conti con una suocera che decideva in tutto e per tutto la vita degli sposini, con Charlie che era sempre pronto ad accontentarla senza voler sentire lamentele da parte di nessuno. Questa situazione portò Nannie allo sconforto, che affogava nell'alcool e nel fumo, fino al tradimento. Iniziò a tradire Charlie con uomini del posto, cosa che tra l'altro anche lui faceva da tempo.
     Nel 1927 la situazione precipitò. Nel giro di poche ore, due dei quattro figli morirono improvvisameNannie Dossnte. La causa di morte venne archiviata dal medico come "avvelenamento da cibo" ma Charlie, sconvolto dall'accaduto, cominciò a nutrire sospetti verso la moglie, incitata anche da sua madre verso la quale, come sempre, aveva una vera e propria venerazione. Charlie decise quindi di chiedere il divorzio e se ne andò di casa con Melvina, la figlia maggiore, lasciando a Nannie la più piccola delle quattro, Florina. Charlie aveva ragione a dubitare. Quel giorno Nannie, stanca del matrimonio e di allevare praticamente da sola 4 figli, decise di dimezzare il problema aggiungendo un potente veleno per topi alla minestra di due di loro, lasciandoli morire dopo un'atroce agonia. Poco dopo anche la detestata suocera morì e Charlie decise allora di andare via da Blue Mountain con sua figlia, per poi tornare circa un anno dopo con una nuova compagna. Nannie fu così mandata via di casa, cosa che lei fece maledicendo per il resto dei suoi giorni il suo ex marito che, pur non sapendolo, in questo modo si era salvato la vita. Con le sue due figlie ancora viventi, Nannie se ne tornò a casa dei genitori. Il lavoro che aveva trovato presso una cotoneria della zona le permetteva di lasciare i figli costantemente alle cure della nonna, mentre lei era libera di cercarsi un nuovo marito, cosa che fece attraverso le agenzie matrimoniali. Questa volta però Nannie non voleva sbagliare. Voleva davvero l'uomo che potesse farla felice (tutte le colpe del precedente matrimonio le attribuiva al suo ex marito, non tenendo conto delle sue continue scappatelle e dei 3 omicidi già commessi).
     Dei tanti annunci passati minuziosamente al vaglio, soltanto quello del 23enne Frank Harrelson, operaio della vicina Jacksonville, la colpì. Lui, approfittando della vicinanza ed apprezzando la foto che lei le aveva mandato, decise di andarla a trovare. Dopo una breve frequentazione, Frank le chiese di sposarlo e lei accettò. L'autunno e l'inverno di quel 1929 passarono, tutto sommato, in tranquillità, il matrimonio andava, ma non fu così per molto. Ben presto Nannie si rese conto di aver sposato un alcolista che, per di più, aveva scoperto avere dei precedenti penali per violenza carnale. E non era tutto. Frank veniva arrestato almeno una volta alla settimana per risse che faceva al bar, quando era ubriaco. Nonostante tutto, Nannie aspettò prima di decidere di separarsi da lui, e il matrimonio andò avanti per 16 anni, fino al 1945. Ma prima di allora altre due morti si sarebbero verificate in famiglia, ed entrambe proprio nel 1945.
     In quell'anno Melvina, primogenita di Nannie, ebbe la sua seconda gravidanza, che si rivelò piuttosto difficile da portare a conclusione. Quando finalmente mise alla luce la sua bimba, Nannie era li ad assistere come una madre amorevole sua figlia. Per tutta la notte si prese cura di lei e, mentre questa riposava in stato di semi incoscienza sul letto, Nannie cullava tra le braccia la piccola neonata. Ma un'ora dopo la piccola morì. La morte venne archiviata come decesso naturale post parto, ma Melvina era ossessionata da una scena che continuava a rivivere senza riuscire a capire se si era trattato di un terribile sogno, o era una terribile realtà, avvenuta mentre era sul letto esausta. Ricordava di aver visto sua madre che mentre cullava la piccola, infilava uno spillone nella testolina molle della neonata. Quando successivamente Melvina raccontò questa cosa alla sorella più piccola, Florina, ed a suo marito, questi rimasero senza parole, poichè la stessa Nannie era stata vista giocare con quello spillone durante tutta la durata del travaglio. Ma anche il primogenito di Melvina andò incontro alla stessa sorte nefasta. Dopo un litigio tra questa ed il marito, Melvina decise di andarsene per qualche giorno da suo padre, il primo marito di Nannie, lasciando proprio a questa la custodia di Robert, il suo primo figlio che, all'epoca dei fatti, aveva 2 anni. Al ritorno il bimbo era morto e Nannie, rassicurata da un dottore che gli diceva che la morte era sopraggiunta per asfissia, fingeva di dibattersi disperata e svenendo un paio di volte. Successivamente si sarebbe scoperto che questa, aveva stipulato un'assicurazione di 500 dollari sulla vita del nipote.
     Ma quell'anno, come già detto, arrivò anche il momento del marito Frank Harrelson. La seconda guerra mondiale era appena finita, e in tutte le città si festeggiava nelle piazze e nei bar per la vittoria degli USA. Frank non si lasciò scappare questa buona occasione per ubriacarsi ancora. Nannie, dopo esser stata costretta contro la sua volontà ad avere rapporti con il marito, decise che era arrivato il momento di sbarazzarsi di lui. E la goccia che fece traboccare il vaso fu quando, potando le rose del suo giardino, nannie trovò tra i rovi una bottiglia di whisky piena. Era quello che ci voleva. Prese la bottiglia, ne vuotò buona parte e la riempì con veleno per topi, riponendola poi dove l'aveva trovata. La sera stessa, tra l'indifferenza della moglie, che nel frattempo lavava accuratamente la bottiglia vuota, Frank morì tra atroci sofferenze e convulsioni. Anche questa morte non destò alcun sospetto, in quanto Frank aveva diversi problemi di salute dovuti all'alcolismo. Pertanto nessuno si allarmò ne fu sorpreso quando morì.
     Rimasta sola per la seconda volta, Nannie cominciò a girare per gli Stati Uniti, trovando lavoretti in diverse città. Nel 1947 si stabilì a Lexington, nel North Carolina dove conobbe Arlie Lanning. A tutti sembrò un colpo di fulmine in quanto, soltanto due giorni dopo essersi conosciuti, i due convolarono a nozze. Ed ovviamente anche questo matrimonio andrò ben presto in frantumi. Nannie, piuttosto piacente, cominciò a frequentare altri uomini ed Arlie non era da meno. Dopo le loro frequenti liti, lei era solita far bagagli ed allontanarsi per periodi che variavano da pochi giorni a settimane intere, in cui si faceva viva solo per telegramma e per chiedere soldi. Quando invece le cose andavano bene Nannie, per mantenere Arsenicointatta la reputazione fingeva una vita di coppia perfetta, soprattutto agli occhi dei vicini, con i quali instaurò diverse amicizie. Tra le mura di casa, invece, regnava l'indifferenza e le giornate di Nannie si consumavano davanti al televisore, che stava cominciando ad affermarsi in tutte le famiglie americane come fonte di svago. Però le voci che giravano sul conto del marito erano tante, e lei non voleva di certo perdere la propria reputazione e rispettabilità. Per cui decise. Era arrivata anche l'ora di Arnie. Anche lui era un alcolista non da poco, e così Nannie utilizzò lo stesso metodo del marito precedente. In un paio di giorni si sbarazzò del lui e anche stavolta il decesso venne attribuito a cause naturali. In particolare il dottore disse che i suoi problemi di salute dovuti all'alcool, erano stati aggravati dall'influenza che aveva avuto, causando la morte del soggetto. E ben presto sarebbe morta anche la suocera. Infatti a seguito della morte di Arnie si aprì un contenzioso circa l'eredità, costituita dalla casa. La sorella di Arnie la voleva a tutti i costi, e così la povera madre 84enne. Il 21 aprile del 1950 quella casa fu completamente distrutta da un misterioso incendio. Per avere i soldi dell'assicurazione però Nannie dovette sbarazzarsi dell'anziana suocera, la cui morte, vista la veneranda età per quei tempi, venne considerata naturale. Il conto degli omicidi era arrivato ad 8, e nessuno ancora sospettava di lei.
     Dopo aver intascato i soldi dell'assicurazione, non avendo più una casa, decise di spostarsi per un breve periodo dalla sorella Dovie. E anche lei, il 30 giugno del 1950 muore, dopo diversi giorni di agonia, con nausea, vomito, diarrea, costantemente accudita dalla "premurosa" sorella Nannie. E così questa intasca un nuovo premio assicurativo e la casa di Dovie. Ma questo significa anche che a 47 anni è di nuovo sola. Così si abbona al Diamond Circle Club, un'altra agenzia matrimoniale e nel giro di poco tempo, nonostante non sia più in forma come un tempo trova il suo nuovo compagno. Si chiama Richard Morton, ed è di Emporia, in Kansas. Richard è felice di aver trovato la donna più "dolce e meravigliosa" che avesse mai conosciuto e così, nel 1952, la sposa e la porta a vivere in Kansas. E come tutti gli altri matrimoni, l'inizio sembra idilliaco. Il Kansas, con le sue distese pianeggianti e le notti stellate piace tanto a Nannie. Inoltre Richard è un bell'uomo, affascinante e molto dolce con lei. Le regala sempre fiori e gioielli. Ma come sempre, anche questa felicità è passeggera. Richard cominciò ad ignorarla, i regali cessarono e la più totale indifferenza regnava ormai nella casa. Nannie iniziò ad indagare e ben presto ne scoprì il motivo. Da prima del matrimonio, il marito aveva un'amante più giovane che non aveva nessuna intenzione di lasciare e alla quale ormai dedicava gran parte del tempo. Era evidente che sia Richard che Nannie avevano commesso un errore nel decidere di sposarsi. Nannie aveva fatto l'errore di sposare un uomo falso. Richard aveva commesso l'errore di aver sposato un'assassina.
     Ma Nannie non voleva rimanere sola per la terza volta e quindi giocò in anticipo. Di nascosto da Richard cominciò a rispondere a diversi annunci matrimoniali spacciandosi per vedova. Ad eliminare il marito ci avrebbe pensato quando sarebbe stata sicura di poterlo rimpiazzare senza grosse perdite di tempo. Ma a rovinare tutto arrivò una brutta notizia da Blue Mountain. Suo padre, James Hazle era deceduto e sua madre, rimasta sola, si autoinvitò a casa di Nannie a tempo indeterminato per avere un pò di compagnia. Questo era intollerabile per lei però. Così a gennaio del 1953 la madre arrivò in casa della figlia e nello stesso mese, soltanto qualche giorno più tardi si ammalò allo stomaco, morendo tra atroci dolori. E poco dopo il seppellimento di Loulisa, fu la volta di Richard, anche lui avvelenato e morto con dolori indicibili. Il conto delle vittime era salito a 10. Figli, mariti, nipotini e addirittura sua madre. E nessuno sospettava nulla.
     A giugno era già tempo per un nuovo matrimonio. Il quinto marito di chiamava Sam Doss, e si erano conosciuti durante una di quelle corrispondenza che Nannie teneva di nascosto dal marito. Anche stavolta dovette sembrarle il marito perfetto dato che non era un uomo che non andava a donne, non fumava, non toccava alcool, si curava nell'aspetto tanto da sembrare molto più giovane dei suoi 59 anni ed aiutava nelle faccende domestiche. Vivevano a Tulsa, in Oklahoma. Ma la perfezione dopo un pò stanca. Questo almeno dovette pensare Nannie che non aveva nulla da rimproverare al marito tranne la sua insofferenza verso la televisione, che invece lei adorava. Inoltre era ossessionato dalla regolarità. Tutto andava fatto negli orari prestabiliti, persino il sesso. E come ciliegina sulla torta, era un avaro, sempre attento a risparmiare, anche sul ventilatore nelle torride giornate estive. Stanca di tutto questo Nannie decide di andar via e tornarsene in Alabama. Ma Sam sentiva la sua mancanza, cercò di convincerla a tornare e ci riuscì quando le promise che non avrebbe messo limiti di spesa al libretto bancario e che sullo stesso anche lei avrebbe potuto fare movimenti. Fu il suoLa torta di prugne che uccise uno dei mariti ultimo errore. Ma finalmente fu anche l'inizio della fine della nonnina ridacchiante. Sam era molto goloso di prugne e così, Nannie gli preparò una grossa e gustosa crostata solo del suo frutto preferito. Sam la mangiò tutta e così passò diversi giorni a letto a combattere contro incredibili fitte ed altri sintomi come vomito e diarrea. Nel giro di pochi giorni perse 8 chili finchè, non vedendo miglioramenti, il medico decise che era il caso di ricoverarlo in ospedale. Il 5 ottobre del 1953 Sam tornò a casa finalmente in salute ed in piedi. Nannie era furiosa, ma non lo diede a vedere così il giorno dopo gli preparò un arrosto con una quantità di arsenico tale che non avrebbe potuto sopravvivere. E infatti quella notte stessa morì. Il dottor Schwelbein però trovò quella morte inspiegabile dato che solo qualche ora prima Sam era stato dimesso in perfette condizioni di salute. Così dispose un'autopsia sul cadavere che rivelò enormi quantità di arsenico presenti nel tratto digerente. questa volta pur fingendosi, come sempre, incredula ed atterrita Nannie venne subito arrestata.
     Durante l'interrogatorio abbozzò una minima difesa, affermando di non sapersi spiegare come potesse trovarsi dell'arsenico nell'arrosto. Solo quando le requisirono la sua amata rivista per cuori solitari accettò di confessare tutto, a patto che poi gliela restituissero. Il giorno dopo il detective Page, della polizia di Tulsa, il suo team e Nannie partirono alla volta di tutte le località che aveva indicato e fece riesumare tutte le vittime. In tutto 12. Tutte morte per avvelenamento e qualcuna per asfissia. AL processo si proclamò colpevole e per questo il verdetto fu scontato. Ergastolo. Nannie Doss morì nel 1965 nel penitenziario di stato dell'Oklahoma per una leucemia.

 

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